domenica 23 settembre 2012

La vita è una partita a carte: a volte si vince, a volte si perde e a volte, semplicemente, non si gioca!

E rimescolo le carte...
continuamente...

Dopo che ho perso tutto.. dopo che mi sono rifatta con una nuova mano...
Un gioco che non finisce mai!

E' la vita che mi schernisce con i suoi lati burleschi,
un asso, un jolly, e non poterli usare.

Mi viene da gioire, mi viene da pensare, mi viene da PASSARE!

Non capisco le tue regole, vita!
non capisco cosa vuoi da me!

Mi illudi con colori di semi favorevoli
per poi lasciarmi con un solo due tra le mani...

E continuo a mescolare... pacatamente, dolcemente...
sperando di poter trovare quella scala reale

quell'unico punto, difficile e improbabile.

Schernita anche dal destino che imperturbabile mi deride!

Illusa dalla luce che credo sempre ENERGIA!

Scopro le carte e il mio gioco...
solo per continuare la partita che è
LA VITA!


La giornalista che perde sempre!!!

giovedì 21 giugno 2012

Nella memoria Gershwin è donna ... come la musica!

Cosa accomuna George Gershwin alla femminilità, oltre all'incredibile sensibilità di musicista? A 75 anni dalla sua morte è ancora presente in un progetto che ha unito ben 5 musiciste, tutte donne! A scapito di chi crede che la musica colta, jazz e di nicchia sia solo di predominio maschile ecco un gruppo di talenti tutti al femminile, uno di quei gioielli che la nostra Italia racchiude quasi a non voler svelare troppo.

Gershwin Quintetecco il nome che hanno scelto Letizia Ragazzini (flauto/sax soprano); Mariella Donnaloia (sax contralto); Isabella Fabbri (sax tenore); Laura Rocchegiani (sax baritono)Maria Gulia Cester (pianoforte).



Le ho incontrate durante la loro esibizione al festival Zola Jazz & Wine del 2012 e a loro ho rivolto alcune brevi domande:

Come nasce l'idea di questa originale ensemble al femminile che unisce musiciste provenienti da posti così diversi come Brindisi, Castelraimondo (MC), Ancona, Imola e Ferrara?

"Il gruppo è nato dall'amore per la musica di Gershwin. - spiega Letizia - Avevamo un arrangiamento della Rapsodia in Blue per quartetto di sax e pianoforte e ci sembrava interessante l'idea di costruirvi un progetto intorno: una formazione cameristica che unisse il sax (lo strumento suadente e jazzistico per eccellenza) e il pianoforte (strumento che Gershwin suonava e che rappresenta più di tutti la musica colta). Abbiamo accostato due mondi, esattamente come ha fatto Gershwin: la classica ed il jazz. Per rendere ancora più particolare il progetto abbiamo scelto di essere solo donne, ci siamo cercate scrupolosamente e... le distanze non ci hanno spaventate!"

Avete incontrato problematicità nei concorsi e nelle vostre esibizioni per il fatto di essere musiciste donne?

"Essere donne non ci limita assolutamente. Diciamo che quando siamo insieme è più facile anche competere con i colleghi maschi - ricorda Laura - certo quando suoni da solista le cose sono differenti, gli sguardi ancora diffidenti".

"Sì,siamo cinque donne che suonano insieme...e questo colpisce. - sottolinea Giulia - Prima di salire sul palco talvolta si percepisce un velo di scetticismo. Ma quando iniziamo a suonare siamo cinque persone che dialogano con la musica e con il pubblico, esprimendo l'entusiasmo di essere lì insieme, per la musica (che, come la memoria.... è donna!)".

I vostri progetti per il futuro?

"Tra i progetti in via di realizzazione abbiamo l'esecuzione in prima assoluta di nuovi brani scritti da compositori contemporanei per la nostra formazione. - dice Mariella - Abbiamo inoltre in cantiere diversi progetti che ci porteranno a collaborare con esperti di arti culinarie, di profumi e di arti visive, nell'ottica di creare spettacoli multisensoriali dove i vari sensi vengono stimolati simultaneamente. A breve vorremmo inoltre programmare una seconda incisione discografica".

E le rassegne?

" In programma tanti concerti: i prossimi appuntamenti sono il il 4 agosto a Mola di Bari, il 5 agosto a Vietri sul Mare (Salerno) per la XV edizione dei Concerti d’Estate a Villa Guariglia, a Ferrara rassegna “Musica, poesia e arte per Ferrara” (data rimandata e in via di definizione causa terremoto) e ad Ancona nell'autunno.  - ricorda Isabella - e poi ci hanno chiamato anche per una trasmissione televisiva, ma chi volesse essere aggiornato sulle nostre date può seguirci anche su facebook o sul nostro sito http://gershwinquintet.jimdo.com/".

Dalla nascita del gruppo, nel 2008, Il Gershwin Quintet ha contribuito all’ampliamento del repertorio per quartetto di saxofoni e pianoforte, presentando proprie trascrizioni e collaborando con l'arrangiatore Silvestro Sabatelli. 
Da luglio 2011 è disponibile il loro primo lavoro discografico, "Oh, Ladies Be Good!".


George Gershwin (nato Jacob Gershowitz) nacque a Brooklyn, New York da due emigrati ebrei russi. Il padre Moishe cambiò il suo nome qualche tempo dopo essere emigrato da San Pietroburgo nel 1890. Quattro anni dopo l'emigrazione conobbe un'altra immigrata russa, Rosa Bruskin, e la sposò il 21 luglio 1895. Gershwin cambiò il suo cognome dopo essere diventato un musicista professionista. George era il secondo di quattro figli. Cominciò a interessarsi alla musica all'età di dieci anni, quando cominciò a suonare, senza metodo, il pianoforte del fratello maggiore Ira. La prima persona della famiglia che cominciò a guadagnare con la musica fu Frances, sorella di George e Ira, che però rinunciò alle promesse del ballo e del canto per diventare una moglie e una madre rispettabile (a quei tempi era ancora ritenuto sconveniente che una donna sposata si dedicasse ad attività ricreative). George prese lezioni di piano discontinuamente per due anni, cercando di riprodurre le melodie che sentiva ai concerti per orchestra e studiando il metodo classico dei grandi maestri europei.

Le composizioni di Gershwin hanno attraversato i generi blues e musica classica, e le sue melodie più popolari sono ampiamente conosciute. Tra le sue opere più note sono le composizioni orchestrali Rapsodia in blu (1924) e Un americano a Parigi (1928), così come l'opera Porgy and Bess (1935). Ha scritto la maggior parte delle sue opere vocali e teatrali, tra cui più di una dozzina di spettacoli teatrali di Broadway, in collaborazione con il suo fratello maggiore, paroliere Ira Gershwin. George Gershwin compose la musica sia per Broadway, sia per le sale da concerto europee, così come per il grande pubblico che ha portato la sua opera ad un pubblico ancora più ampio. Le sue composizioni sono state utilizzate in numerosi film e in televisione, e molte sono diventate standard jazz registrati in numerose varianti. 
La sua opera spazia dalla musica colta al jazz
È considerato l'iniziatore del musical americano
La sua musica rivive in tanti film come Manhattan di Woody Allen e ora anche tra i fiati e i tasti delle Gershwin Quintet.


Laura Papa... la giornalista appassionata di jazz

mercoledì 4 aprile 2012

Maschere...


Maschere siete più vere dei volti che ricoprite!

Vi guardo in loop... 

vi ascolto in loop... 

e impazzisco!


C'è qualcosa di straordinariamente affascinante 

in una maschera... 

in quella immobilità di un volto riprodotto... 

in quelle cavità oculari 

non ancora occupate dagli occhi di un'anima... 

c'è qualcosa di strano e magico... 

qualcosa che ha il sapore di questo suono... 

e il colore di questa stagione.... 

maschera di vetro!

(la giornalista mascherata)
maschere

sabato 31 marzo 2012

in treno...


Il treno è la mia casa
(ho le scarpe rotte)
la valigia i miei piedi
la macchina fotografica il mio sguardo.

Non credo a chi non piange mai
non credo a chi si professa sempre felice
non credo nella forza
ma vedo le armature che indossate.

Non ho niente
eppure ho la libertà della ricerca.


(la giornalista in partenza... e in viaggio)

giovedì 16 febbraio 2012

Un po' di...AMORE ZUCCHERO E CANNELLA

"Buffo che le persone possano dare una svolta alla tua esistenza in un modo così radicale, che le loro azioni possano dare inizio a una catena di eventi che contribuiscono a determinare il tuo futuro. Non mi piaceva la sensazione di non avere il controllo di quel che mi capitava. Ma forse non era così". [...]

... "Ora era il tempo di piantarla. Ne avevo proprio abbastanza. Sì, il tempo ci aiuta a costruire noi stessi, ma non dobbiamo pensare di esserci definiti una volta per tutte. Con le lacrime agli occhi, posai il porta-toast e il tagliere. Lasciai il negozio a mani vuote e andai a piedi a casa, giurando a me stessa che non avrei più commesso gli stessi errori". [...]

"Non analizzare troppo le cose. Io credo che tu sia determinata a essere felice, e questa è una cosa meravigliosa. Sei determinata a non farti schiacciare dalla vita".

by Amy Bratley

La ragazza con la valigia...

Cammino con il cuore pesante per le strade di paesi a me sconosciuti. 
Quella sensazione di libertà che non ricordavo... libera da zavorre per treni senza direzione certa.
Assaporare un momento come se fosse un ultimo respiro...
Alla ricerca di cosa?
Forse uno sguardo, un sorriso... o forse solo di me stessa!

(la giornalista girovaga)