Sta morendo... lo sento che sta morendo...
Questo sentimento così bello, così vivo. Questo cuore che batteva a mille all'ora... ha rallentato...
Perché?
Lo sento come una pianta a cui non danno più acqua... ho bisogno di cure, molte cure. Come un bambino che sta per crescere. Lo guardo grida, piange, ha gli occhi malinconici... lo senti? Ti chiede affetto, ti chiede attenzione. Lo senti?
Ma cosa succede? Ho attraversato il buio indomita per cibarlo. Ho portato i giochi più belli e ho chiesto al sole di splendere per ravvivare i colori del giorno e far brillare la notte. L'ho abbracciato, l'ho stretto a me e come un'anguilla mi sguscia via... tra le mani...
Io merito la felicità di due occhi che mi guardano desiderosi di darmi amore... io merito amore...
Mi sono accontentata delle briciole, ma ho tanto da dare e mi sembra giusto ricevere.
Sta morendo, lo sento è malato... questo sentimento è lasciato alla deriva, in preda delle onde del mare del destino. Perché non mi aiuti a salvarlo? Perché?
Insieme ci possiamo riuscire, da sola non so se ne ho la forza. Per favore aiutami! Non lasciarlo andare... Non abbandonarlo alla tempesta... raccoglilo... è nostro figlio. Figlio di speranze ed emozioni, figlio di abbandoni e di ritorni, figlio di lucidi pensieri e sogni fatti insieme.
Non lasciare andare tutto... ti sto chiedendo aiuto... mi senti?
Non fare orecchie da mercante... vuoi davvero rinunciare a nostro figlio? Al sentimento più bello del mondo? Vuoi?
E allora abbandonalo... e abbandona anche me al mio destino, non più legata a una flebile speranza ad un futuro che vedo sempre più lontano.
Quanto dovrò ancora aspettare? Un anno? Due? E nel frattempo le rughe solcheranno il mio viso e il mio sorriso a fatica sboccerà.
Non permettere questo... è una supplica la mia... non lo fare... aiutami a farlo crescere... questo sentimento ha bisogno di te. Lo senti che sta morendo?
Sono aggrappata a questo filo e non è per visione buia, ma per onestà di cuore che leggo il malanno. Lo senti? Sta morendo... ti chiama... aiutalo! Aiuta questo amore a non andare nel posto dei ricordi, aiutami a salvarlo.
La giornalista supplichevole
Questo sentimento così bello, così vivo. Questo cuore che batteva a mille all'ora... ha rallentato...
Perché?
Lo sento come una pianta a cui non danno più acqua... ho bisogno di cure, molte cure. Come un bambino che sta per crescere. Lo guardo grida, piange, ha gli occhi malinconici... lo senti? Ti chiede affetto, ti chiede attenzione. Lo senti?
Ma cosa succede? Ho attraversato il buio indomita per cibarlo. Ho portato i giochi più belli e ho chiesto al sole di splendere per ravvivare i colori del giorno e far brillare la notte. L'ho abbracciato, l'ho stretto a me e come un'anguilla mi sguscia via... tra le mani...
Io merito la felicità di due occhi che mi guardano desiderosi di darmi amore... io merito amore...
Mi sono accontentata delle briciole, ma ho tanto da dare e mi sembra giusto ricevere.
Sta morendo, lo sento è malato... questo sentimento è lasciato alla deriva, in preda delle onde del mare del destino. Perché non mi aiuti a salvarlo? Perché?
Insieme ci possiamo riuscire, da sola non so se ne ho la forza. Per favore aiutami! Non lasciarlo andare... Non abbandonarlo alla tempesta... raccoglilo... è nostro figlio. Figlio di speranze ed emozioni, figlio di abbandoni e di ritorni, figlio di lucidi pensieri e sogni fatti insieme.
Non lasciare andare tutto... ti sto chiedendo aiuto... mi senti?
Non fare orecchie da mercante... vuoi davvero rinunciare a nostro figlio? Al sentimento più bello del mondo? Vuoi?
E allora abbandonalo... e abbandona anche me al mio destino, non più legata a una flebile speranza ad un futuro che vedo sempre più lontano.
Quanto dovrò ancora aspettare? Un anno? Due? E nel frattempo le rughe solcheranno il mio viso e il mio sorriso a fatica sboccerà.
Non permettere questo... è una supplica la mia... non lo fare... aiutami a farlo crescere... questo sentimento ha bisogno di te. Lo senti che sta morendo?
Sono aggrappata a questo filo e non è per visione buia, ma per onestà di cuore che leggo il malanno. Lo senti? Sta morendo... ti chiama... aiutalo! Aiuta questo amore a non andare nel posto dei ricordi, aiutami a salvarlo.
La giornalista supplichevole
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