Credo che la diffidenza sia insita nell'indole umana, ma spesso mi chiedo a cosa porti...
Sono la prima che ha provato su se stessa la sensazione dell'emarginazione. Sono emigrata dalla Calabria quando ero giovanissima e mi sono trovata in una città a me sconosciuta. Ho dovuto affrontare mille problemi, adattarmi... e dopo tanti anni finalmente mi ero integrata.. ma non è bastato... mi sono trasferita altrove e ancora altrove con una capacità di adattamento pari ad un iguana... ma non è bastato... la tristezza che vedo e che sento quando qualcuno mi vede come una "diversa" è indescrivibile... e allora penso a tutta quella gente che rischia la vita, a tutti coloro che lottano per un ideale, a tutti quelli a cui le storture non vanno bene... penso a chi soffre, a chi vorrebbe essere semplicemente una persona e non essere etichettato come donna, uomo, ricco, povero, cristiano mussulmano... e penso a quanto sono strana, a quanto mi sento assolutamente normale, penso che tutti siamo mortali e che una volta chiusi gli occhi percorreremo lo stesso tunnel per arrivare dove non lo so.. ma in un luogo in cui tutti siamo esseri che siamo stati e che non saremo più. Quindi conviene che lasciate tutti i pregiudizi da una parte... conviene che usiate le vostre energie solo per vivere bene, per vivere meglio, per fare felice la vostra anima...
E nonostante tutto... sono triste per questo mondo...
La giornalista disgustata da quello che sente in giro... dal razzismo sempre più presente nella vita della gente
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