Sono le cinque del mattino e non dormo... notte in bianco... in questo cielo nero...
e il dolore diventa strazio... accompagno le mie ore ascoltando musica nel vano tentativo di prendere sonno. Stasera mi sono liberata dalla perfezione di me stessa... mi sono dedicata una serata dissoluta... sono stata in compagnia di persone interessanti a parlare di filosofia, rapporti, autodeterminazione e lotta all'esistenza...
E il mio pensiero non si fermava... girava e rigirava attorno ad una parola... forse due o tre...
incancellabile nella memoria a scalfire le mie speranze.
Mi vengono in mente alcuni versi di una nota canzone:
"Parlami di te, bella signora, parlami di te che non ho paura... Parlami di te e dei tuoi tormenti... parlami di te e dei tuoi tanti amanti... SIGNORA SOLITUDINE!!!"
E poi ancora... mi faccio del male e del bene con i Negroamaro e la loro"CADE LA PIOGGIA":
Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa
Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull’acqua sporca Si,
ma a te che importa poi
rinfrescati se vuoi questa mia stessa pioggia sporca
Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo
e non sa di noi non sa di noi non sa di noi
Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch’io la pace
Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace
c’è aria fredda intorno a noi
abbracciami se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo
E dimmi a che serve sperare
se piove e non senti dolore
come questa mia pelle che muore
che cambia colore che cambia l’odore
Tu dimmi poi che senso ha ora piangere piangere addosso a me che non so difendere questa mia brutta pelle così sporca tanto sporca com'è sporca questa pioggia sporca
Si ma tu non difendermi adesso
tu non difendermi adesso
tu non difendermi
piuttosto torna a fango
si ma torna
E dimmi che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione non muore ma cambia colore tu fammi sperare che piove e senti pure l’odore di questa mia pelle che è bianca e non vuole il colore non vuole il colore no.. no..
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme a ucciderci a ogni notte dopo rabbia gocce di pioggia calde sulla sabbia amore, amore mio questa passione passata come fame ad un leone dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi tu non ricordi ma eravamo noi noi due abbracciati fermi nella pioggia mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine io sono pronto!
mi manca il respiro...
La giornalista insonne
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