giovedì 24 febbraio 2011

DISGUSTO PER IL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO!!!


Lasciate esprimere in queste poche righe il mio totale disgusto per il mercato del lavoro italiano.

Siamo costantemente ricattati TUTTI, i dipendenti e gli imprenditori, da un sistema che non cessa di creare RABBIA E DOLORE! L'introduzione del contratto a progetto aveva il nobile scopo di aiutare il lavoratore a cercare più lavori contemporaneamente e a guadagnare di più aumentando la propria flessibilità e riducendo NOTEVOLMENTE i propri diritti. In questo stato chiamato ITALIA le cose non vanno mai come previsto, in effetti, il contratto a progetto non è altro è una forma di ricatto per il dipendente che non solo si trova puntuamnete a lavorare il doppio delle ore pattuite in accordo con il datore di lavoro, ma non gode di ferie, né ha la possibilità di avere la 13ma come gli altri contratti. La possibilità di non avere vincoli contrattuali spesso spinge il datore di lavoro (già notevolmente avvantagiato da questo tipo di contratto) ad approfittare della crisi e della necessità lavorativa degli individui. Così stuprano la nostra dignità! Perché, anche se è vero che un dipendente costa molto all'imprenditore, è anche vero che non tutte le persone sono uguali! Non è possibile che ci sia ancora gente con grande esperienza che si trova a dover elemosinare 4 soldi per un lavoro che conosce bene, e non è possibile che giovani accettino codizioni contrattuali pari allo zero solo perché devono fare esperienza. Io sarei per il reato penale a tutti coloro che non rispettano le regole! E' una problematica che agisce anche sul comportamento sociologico delle persone, sembra di essere tornati ai tempi degli schiavi e degli aristocratici, solo che almeno una volta li distinguevi ( se non fosse per il costume che indossavano) oggi invece siamo tutti uguali.

Sono arrabbiata e indignata, mi chiedo come si possa andare avanti così?

Lavori e ti lasciano a casa, lavori e non ti pagano, lavori quanto pattuito e ti chiedono di più, lavori il meglio che puoi e non vieni premiato. Ma dove viviamo? Possibile che la produzione abbia senso solo per pochi? Possibile che la grandezza di un paese la facciano 4 imprenditori e non tutti i cittadini? Ma allora perché mi trovo in uno stato democratico e non in una monarchia oligarchica?? E' ora di svegliarsi da questo sonno, è ora di reagire... ma soprattutto, è ora di dare delle risposte autentiche. Perché in un paese di oppressi, in un paese di furfanti, prima o poi la rabbia diviene incontenibile e la gente preferisce morire che vivere in tali condizioni!