martedì 3 dicembre 2013

cade la pioggia...

Cade la pioggia copiosa sulle nostre vite fatte di speranza, 

amori e lutti... 

Cade la pioggia, come lacrime, a solcare rigagnoli sul viso,

a ricordare rughe, 

come immagini di noi che non troveremo più!

Cade la pioggia e il suo rumore è come musica, 


tamburo sul cuore... 

A stordire il sentimento affinché non possa più tornare, 

affinché non possa più far male, 

affinché non possa più nascere!




Laura Papa

mercoledì 13 novembre 2013


Poesia sull'assenza

Note danzanti come grilli saltellanti...
memorie
sassi illuminati dal sole
brividi di sabbia sulle pelle
storie
nuvole di cotone sporche
pensieri che pesano come pioggia...

E volti che scompaiono

(laura papa)


Chitarra in solitudine...

Melodia spezzata come una corda rotta, come una voce 


prima del pianto...

Come una musica lontana i
nterrotta dal silenzio!

Spazio interno

Spazio all'anima!


Laura Papa

venerdì 1 novembre 2013

è appena crollata un'altra piccola speranza 
come castello di sabbia bagnato dalle onde del mare... 
il sole che acceca lascia intravedere sagome nel cielo 
rivelatasi poi nebbia...
illusione mia folle megera
porti con te solo vuoti
disastri...
ormai procede il destino
come cavallo da corsa munito di paraocchi
ed io in sella...
mi lascio trascinare...

(Laura Papa)

giovedì 16 maggio 2013

Mi manchi...


Mi manchi come il respiro a un nuotatore... 

Ugualmente vivo e percorro la mia strada fatta di acqua.
Mi tuffo nel mare degli affanni in attesa della tua mano!
Ossigeno dei miei pensieri, sale dei miei occhi
Troppo lucidi dal pianto...
Attendo ancora di scorgere il tuo sorriso lieve tra le onde
E mentre aspetto l'anima, come il mio tempo, scorre via!



Laura Papa


Non appartengo ad alcun regno... Ad alcuna terra... Ad alcun tempo! Sono qui, ora, in questo istante a sentire l'estasi del momento... Senza paura, senza giudizio... Sentire è ascoltare, percepire, osservare. Tu guardi il sole sorgere, io il sole l'ho dentro al cuore!

LP

domenica 21 aprile 2013




le mie orecchie hanno bisogno di note per gioire... 


i miei occhi hanno bisogno di colori per esultare...

le mie labbra hanno bisogno di sapori per gustare...

le mie mani hanno bisogno di mani per tastare...

e i miei sensi hanno bisogno di profumi per respirare...

il mio mondo ha bisogno di corse per girare...

cadere...

tornare...

girare...

girare...


martedì 9 aprile 2013

LETTERA DI UNA DONNA CHE HA AMATO AL SUO UOMO ORMAI ANDATO


Spiegami una cosa
Non riesco a dormire
Ho un dubbio
Ma perché tu non vuoi vedermi in un posto che non sia un bar?
Come mai non possiamo parlare io e te in privato?
C'è qualcosa che non so?
Perché cerchi di evitare di incontrarmi o rimanere con me?
Ti faccio così paura? Di che? Di cosa?
Io sono perfettamente consapevole che tu non vuoi tornare con me, sono cosciente
Lo so che non mi ami
Quello che non capisco è da cosa ti proteggi?
Sono passati ormai quasi due anni
Da quando ci siamo lasciati
Perché non posso essere tua amica?
Sento che una parte di te mi allontana, e una parte invece no
Sento che ti proteggi da me, ma non so bene da cosa
Percepisco quanto tu ti senta diverso da me e lontano
Ho provato in passato ad affievolire le diversità, ma non ci sono mai riuscita
Vorrei sinceramente far parte della tua vita come quella categoria protetta di amici che porti nel cuore e che difendi dal mondo
Cosa devo fare per esserne meritevole?
Per entrare nel tuo cuore?
Voglio dirti che ti lascio e ti lascerò vivere la tua vita perché quello che provo per te è vero amore, bene e voglio solo saperti felice
Mi devi credere
Non farei mai nulla per privarti della tua felicità
Ci sono stati momenti nella nostra storia che sono stata così felice, così felice da non desiderare niente altro di più dalla vita. A volte mi basta il ricordo di quei momenti per sopportare il peso della mia
Il mio amore per te, anche se lo hai percepito come sbagliato e irreale, era autentico, profondo e immutato negli anni. Ed è proprio da quell'amore che sono ripartita per costruire il ricordo di te, di un amico fedele che mi accompagna per mano nella vita. Potessi solo capirmi!
E ti scrivo di notte perché così potrai leggermi quando vuoi, e rispondermi quando credi...
Cosa ti impaurisce di me? La mia costanza? La mia caparbietà nel volerti bene? Cosa?
Sono sicura al 100% che tu non voglia passare un solo secondo in una stanza solo con me... Hai paura di cosa possa dire o fare?
Leggi con calma questi miei dubbi... Interiorizzali, masticali, e se puoi scioglili!

Ho pregato Dio che mi facesse incontrare qualcuno di cui innamorarmi, qualcuno che prendesse il tuo posto, ma in tanto tempo non è accaduto e non so se accadrà... Perché io non sono più la stessa, sono cambiata, sopporto con più coraggio il fardello di me stessa. 
È come se fossi morta e ora cerco di rinascere dalle mie macerie possibilmente migliore

Non penso al futuro quasi mai...
Il passato invece mi penetra violento come un amante affamato
Brevi intensi istanti di ricordi...
Lacerante felicità
Calore
Eppure in me non c'è odio, né dolore, né più rabbia
Dall'amore può nascere solo amore
Non nascondo che a tratti lacrime solcano il mio viso, prepotenti, improvvise come temporali
Non nascondo che vorrei tornare indietro nei miei giorni per riflettere maggiormente ed essere più leggera... Tante volte avrei voluto fermare il tempo e andare a ritroso, ma il tempo passa e come onda sull'arena affievolisce dolori e sensazioni...
Tutto cambia, tutto
Ma c'è un libro che ancora non ho scritto
È lì su quel comodino
Reclama parole rosse sgorganti dal cuore
Perdonami ma non posso frenare la penna
E se tu sei stato il dolore, tu sarai anche il mio onore
E come quel mare, anche io ora ti inondo di pensieri
Ma non è con te che parlo... Come sempre...
Forse è solo con me stessa

Ancora costruisco la mia zattera che mi porti in salvo da questo mare di dubbi e contraddizioni, e che il vento curi come l'abile destino. Una zattera colma di speranza e vuota di ogni altra cosa... 
Quella zattera sarà la mia salvezza ... 
Nonostante i bagagli e il peso dei ricordi

Se solo potessi sezionarmi il cuore e vedere cosa intendo
Se solo tu potessi capirmi
Ma è difficile perché spesso non riusciamo a capire nemmeno noi stessi!

La giornalista che narra una storia vera

mercoledì 6 febbraio 2013

Gente come l'ovatta (da Cronache dal Sud)

Gente come l'ovatta quella del sud... calda sì, ma piena di contraddizioni.
Proprio questa sera mi chiedevo dove sono e cosa fanno tutte quelle persone che senza lavoro stanno in casa e tu le chiami per un caffè, o una passeggiata, o solo un saluto, ed esse scappano, si rifugiano in quel caldo focolare che è la loro casa.
Tanti i disoccupati della zona, ma stranamente tutti troppo impegnati per un saluto o un sorriso!
Impegnati in FACCENDE IMPORTANTI alle quali io non so dare una raffigurazione e nemmeno un'idea.
Tanto importanti da non riuscire a salutare un'amica e forse nemmeno a pensarla, tanto importanti da non rispondere neppure al telefono.
Questo è veramente curioso:
un giorno ho fatto una prova: ho chiamato sei diversi conoscenti (prima li chiamavo amici) ma nessuno e dico nessuno mi ha risposto, allora ho mandato un sms, ma nemmeno a quello si risponde se non dopo molte, moltissime ore, quando ormai, forse, una risposta non è più necessaria!
Ma non è questo ciò che conta, la vera essenza della mia considerazione sta nel fatto che la gente rimane indifferente, al nord come al sud, indifferente all'amicizia, al calore umano, ma anche solo ad una stretta di mano. Sono forse una becera idealista? Forse sì!
Li guardo e mi fanno pena, però poi li ammiro anche perché riescono a vivere qui, in questa terra maledetta e piena di contraddizioni. Li ammiro ma non troppo.
Mi fermo ad osservare nel corso cittadino e alle feste, nei locali (quei pochi rimasti), le persone. Vedo ragazze imbellettate dalla testa ai piedi, il cui unico scopo pare essere quello di trovare "lo zito" il fidanzato, l'eventuale marito. Colui che dia loro una posizione nuova, lo status di MOGLI!
E mi fanno pena: tutto quel dannarsi, affannarsi per dividere la vita con uomini che le tradiranno e che coscienti poi perdoneranno le loro scappatelle. Di seguito poso gli occhi sui giovani maschi adulti o ragazzi, sempre alla ricerca di una nuova conquista, la donna di una notte, la femmina da possedere, forse solo un'altra X sul loro taccuino.
Sento e vedo questo e invece loro non sentono e non vedono, non si analizzano dall'esterno, restano immobili come l'ovatta, caldi ma isolati, dal mondo e da loro stessi!

E poi penso al mare, questo splendido mare del SUD e scrivo alcuni versi:

che tristezza infinita
e guardo il mare...
questo è un mare infinito di lacrime
lacrime della gente del sud
che non può fare nulla
nulla per cambiare

A cosa serve avere il mare se per guardarlo sei solo, se non hai compagnia umana di persone pensanti per condividere un tramonto? A cosa serve questo mare? Non ve lo meritate, non vi meritate la poesia di un'alba, nemmeno la scia rosa tra le nuvole...

E il cuore è stretto in una morsa di tristezza, una tristezza lucida, consapevole...
... che mi porta a scrivere ancora:
solo vivendo qui si può capire
qui la gente non vive
VEGETA
non respira...
dorme
privi di stimoli
privi di entusiasmi
qualsiasi cosa qui si spegne
mi sento come la fiamma di una candela in preda a un forte vento
La giornalista in CRONACHE DAL SUD

giovedì 24 gennaio 2013

Il Paese che vorrei!


Il Paese che vorrei mette al primo posto i sogni della gente, le proprie attitudini! 
Il Paese che vorrei stimola, sprona a cercare la propria identità di persona, di uomo, di donna. 
Il Paese che vorrei ascolta la voce delle minoranze e a queste da risonanza, 
il Paese che vorrei risponde alle mail dei disoccupati anche per dire NON POSSO! 
Il Paese che vorrei non nega il saluto, non impazzisce per programmi di coppie in frantumi... 
Il Paese che vorrei rischia tutto per elevare la cultura. 
Il Paese che vorrei finanzia le opere d'arte, i musei, le opere cinematografiche, il teatro, la musica popolare, jazz, classica, rock, alternativa ecc.. 
Il paese che vorrei farebbe politiche serie per l'incremento della cultura. 
Il Paese che vorrei leggerebbe di più e non di meno!
Il Paese che vorrei aiuterebbe i poveri, darebbe da mangiare a chi non ha, curerebbe chi è malato e non chiamerebbe malato chi invece ha solo gusti diversi! 
Il Paese che vorrei ascolterebbe la mia voce, anche se è solo una, piccola e fioca. 
Il Paese che vorrei... FORSE... NON ESISTE!

Laura Papa