mercoledì 22 dicembre 2021

Natale e Pandemia


Sono giorni duri da digerire... sempre alle prese con la quotidianità strana di questa mai finita Pandemia. Siamo tuti in paranoia, un raffreddore e corriamo a farci il tampone, le farmacie sono sommerse di richieste e mai come in questo preciso momento storico abbiamo voglia di isolamento e di vivere istante dopo istante la nostra vita. 

Le stagioni sono percepite come tempeste di pioggia in inverno di sabbia in estate. Il clima ci sembra sempre più rigido. Sentiamo freddo, sulla nostra pelle, come sulle nostre vite. Un freddo paralizzante e ci sentiamo inermi, impotenti. 

Se volessimo vivere al meglio questi istanti, dovremmo stringerci intorno ai nostri cari, stare con le persone che amiamo veramente. Capire la fugacità della vita non come mero strumento poetico, ma come realtà crudele e presente. 


Una volta si pensava al Natale come al periodo più bello dell'anno: scambi di doni, sentimenti di tenerezza ed altruismo, odori di cannella nell'aria, rosso e argento tutto intorno. Oggi invece si pensa a quando si potrà tornare a ritrovarsi nelle case di amici, a stringersi attorno a un camino acceso con le candele rosse e profumate e un bicchiere di vino in mano.

La pandemia ha cambiato le nostre vite, non solo aggiungendo la paura di ammalarci alla nostra quotidianità, ma facendoci scortare da quell'ombra pesante e scura che si chiama 'solitudine'.

Sentite freddo anche voi?

Non ci resta che sognare un mondo migliore, come la donna nella mia foto...

La giornalista riflessiva e ispirata dalla cannella natalizia

L.P.

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