domenica 11 maggio 2008

Sguardo ... e la vita passa da un finestrino


I miei occhi malinconici, come prati dimenticati
ora brillano, illuminati dal sole...
in quei prati son fiorite margherite.
Il vento che soffia
dolcemente accarezza i capelli
come spighe protese all'orizzonte.

Mi hai insegnato a respirare la felicità
a guardare il mondo
come una speciale ed unica occasione.
E quel lungo addio
non potrà rivelarsi che un prezioso consiglio:
"Vivi ogni attimo come se fosse l'ultimo".
Il nostro è un passaggio breve
in questa vita solitaria
fatta di attimi da condividere.

Sono stanca
come se avessi portato sulle spalle
il peso grave della speranza,
dei miei sogni,
della mia fragile anima.
E attraverso la fessura di quella finestra
si spalanca
la luce
della mia anima.
Questo azzurro mi ricorda
la VERITA'!

Non sono nodo
non sono catena
sono solo ali per volare
verso la gioia.

E se sento questa triste distanza,
non è per l'amore che manca,
ma per la consapevolezza
di una forte incertezza.

Vorrei che quella luce
arrivasse ai tuoi occhi.
Vorrei ancora guardarli illuminarsi...
Ma se penso al mio domani,
vedo certezze
e non tremori.

Questa stazione mi invoglia
a lasciarmi andare...
Fuggire non servirà
sarà solo un ritrovarsi
in questa nuvola di panna.

La gente per strada mi sorride
coglie ciò che io non vedo,
quell'armonia che mi fa bella.
E vedo la scia dietro di me.
Vorrei abbracciare il mondo
e ora capisco
che l'amore è uno stato,
non solo un dare.

Se sei amore, sei e basta.
Se sei dolore, non sei.
La tua essenza nasce nell'amore
e il dolore ti schiaffeggia
per ricordarti che sei viva.

E' impossibile oscurare l'anima
con questo sole!
I tetti delle case
sono illuminati...
gli alberi custodi di paesi.
Mi sveglia il canto degli uccelli
e mi chiedo
perché sia così bella
la primavera!

Mi cibo della vista di questo paesaggio
ancora sconvolta
dal mio crescere.
Tra l'erba, papaveri rossi salutano
le mie pupille danzanti.

E voci sussurranti
disturbano la mia penna
ma il pensiero fluisce eterno
e incessante è il movimento
della mia mano sul foglio.

Sapessi dipingere questi paesaggi!
Sapessi portare il sole sulla tela!

Invece so solo scrivere
pensieri,
emozioni sconfinanti.

Non arresto questo patos
che mi prende e mi trascina
in paradisi perduti
e ritrovati
in questo sentire.

Quanta vita è passata
su queste rotaie?
Quanti cuori han qui lasciato i palpiti?
Quanti sguardi su queste cartoline?
Curiosando tra le finestre di case lontane
mi chiedo chi ci abiti,
che vita conduce,
che donna e che uomo sarà...
E vedo:
bambini danzare su quei balconi...
vedo cani scodinzolare
vorrei correre su quei campi...
invece
rimango qui, seduta
su questo treno
a rimirare
come un rimpianto
questo verde acceso!

La giornalista che guarda fuori e dentro sè

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